1. |
Annunciazione
06:37
|
|||
Dissolto in vasto barbagiare il messo,
di nuovo versa l'anfora di luna
gocce d'argento
(nell'ombra che vacilla in cento tessere
si fa il mosaico del chinato volto,
sole che eclissa).
Ma incede già il crepuscolo ed aspetta
inquieto il tempo nel presago ventre
di Elisabetta.
|
||||
2. |
Natività
04:11
|
|||
[...]
Al cielo attonito si leva il viso:
che il vertice disciolga la clessidra
dal suo ristagno o sveli intero il vuoto
che sorge sopra un talamo di fieno.
|
||||
3. |
Deserto
03:06
|
|||
Perché la rete accolga qualche preda,
non sabbia, ma profondità lo sguardo
dovrebbe misurare in trasparenza,
che forse un branco espostosi sul ciglio
non si dilegui nel fondale ardesia.
Non qui, che il cielo in lontananza vapora
di tra le dune, mentre il vento a tratti
tossisce e leva cumuli di spore,
non qui, che solo gli occhi danno traccia
fugace del riflesso sopra l'acqua.
Perdura forse il labile miraggio
se tra indistinte forme il passo segue
il viaggio verso un certo vano andare?
Ritorna quando affonderanno i piedi
in fonti chiare, porta più ampie reti.
|
||||
4. |
||||
5. |
||||
Scava un abisso di mancanza e poni
le fondamenta in esso, non frantumi
qualche fiumana le tue stanche mura.
|
||||
6. |
||||
Uscì il seminatore e le sementi
racchiuse in un sacchetto che oscillava
appeso alla cintura. Giunto al campo,
slegato il nodo, aprì e la mano immerse
Sorgeva in lontananza il disco rosso
del sole, ma velato dall'opaca
caligine dell'aria, evanescenti
immagini formava con le nubi:
...che beccano quei corvi sulla strada?
Tra i sassi si disfà la larva, vedi
le nubi sfilacciarsi in rovi e preme
tra cento spie di luce il tenue arbusto.
Scolora il cielo, tenebra si accampa
all'orizzonte, vibra il disco sangue
antica palpebra che acceca e chiude.
E il pugno colmo sparse le sementi.
Più tardi, in privato, i discepoli e i Dodici
lo interrogarono sulle parabole.
Gesù rispose: "A voi è stato confidato
il mistero del regno di Dio,
a quelli di fuori invece tutto
viene esposto in parabole, perché:
"guardino, ma non vedano,
ascoltino, ma non intendano,
perché non si convertano
e venga loro perdonato"
(Mc 4, 10-12)
Sei polvere, non solco,
e polvere sarai.
|
||||
7. |
Maddalena
05:25
|
|||
Stanotte la tempesta non dilegua
l'insonne scoria. Vortica un'omega
tra i fosfori, deflagra il rombo cupo
e il fiato che sospende sul dirupo
del tempo si ricolma di memoria.
Un giorno, nei pressi del Mar Morto,
raccolsi un grumo di fanghiglia
e lo gettai nell'acqua;
un bimbo sorrideva al padre,
stupito che il salino lo reggesse.
Fu l'onda che rorida lambiva
i piedi immersi, Maddalena,
che unì con le mie labbra
le tue? Non forse questo lemure
che sbarra di materia la visione?
|
||||
8. |
Ultima cena
05:57
|
|||
Ho lacerato il mio ventre
dentro le vostre scodelle,
ho sanguinato dai polsi
fino a colmare il bicchiere.
Ora che tutto scompare per un istante e ritorna,
sto conficcato alla notte e perforato di luce:
questo è il mio pane di viscere,
questo è il mio vino di sangue.
La donna sciolse da un vaso alabastro
pregiate essenze venute dall'India,
con i capelli cosparsi di nardo
ho profumato l'unzione finale.
Sto conficcato alla notte e perforato di luce.
D'un tratto mi acceco di buio,
ho gli occhi scavati, le mani
si fondono ai volti, alla terra,
io sono spirale di larve.
|
Streaming and Download help
If you like Synderesi, you may also like:
Bandcamp Daily your guide to the world of Bandcamp